Sinossi

Una donna è sospettata dell’omicidio del marito. Il loro figlio cieco dovrà affrontare un dilemma morale essendo l’unico testimone.

PRESENTAZIONE DEL FILM
Palma d’oro a Cannes 2023 per la regista francese Triet che finora non aveva brillato per una filmografia degna di particolare nota; la regista si fa subito notare anche per il discorso di ringraziamento, incentrato su una spietata critica alla riforma delle pensioni voluta da Macron, discorso che pare le sia costato la candidatura agli Oscar come miglior film straniero. Accolto con fervore dalla critica, è un film che si sposa a diverse letture: non è proprio un giallo, non è solo un film sui rapporti familiari, non è del tutto un legal movie; è un po’ di tutte questi aspetti messi insieme. Soprattutto è una riflessione sulle conseguenze della fiducia tradita, ma anche sulle nuove dinamiche che il ribaltamento dei classici ruoli uomo/donna provoca ancora oggi nella società moderna. La “caduta” del titolo è ambivalente: non solo in senso fisico ma anche in senso simbolico, a rappresentare il fallimento del rapporto coniugale, la discesa verso punti oscuri dell’anima, il disfacimento dei legami familiari, in una assenza di una collettività che spaventa.
Al centro di questo dramma, c’è solo un ragazzino, solo, con la sua disabilità trattata con estrema delicatezza, con la necessità di scegliere da che parte stare. E la sua vita e quella della sua famiglia vengono vivisezionate dall’opinione pubblica che si ciba delle fasi processuali con la stessa morbosa curiosità a cui tante volte abbiamo assistito nei casi di cronaca. C’è una profonda tristezza che permea tutto il film, la tristezza nel riconoscere la possibilità del fallimento delle relazioni sociali che potrebbe incontrare ciascuno di noi nel corso della propria vita.
Colonna sonora spiazzante che parte da “P.I.M.P” del rapper 50 Cent del 2003, un testo volutamente e violentemente maschilista, perfettamente adeguato al contesto in cui viene inserita.

A cura di Ileana

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