Sinossi

Antonio, ex operaio di un cantiere nautico, conduce una vita mite e tranquilla: gioca a bocce con gli amici, si prende cura della madre anziana, ha una ex moglie con cui è in ottimi rapporti ed Emilia, la sua unica e amatissima figlia. Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi, Antonio è colmo di gioia, può finalmente coronare il suo sogno regalandole il ricevimento che insieme hanno sempre sognato potendo contare sui risparmi di una vita. La banca di cui è da sempre cliente sembra però nascondere qualcosa, i dipendenti sono all’improvviso sfuggenti e il direttore cambia inspiegabilmente di continuo. L’impresa di pagare il matrimonio di sua figlia si rivelerà sempre più ardua e Antonio scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni.

PRESENTAZIONE DEL FILM

Antonio Albanese ha scelto di raccontare una situazione che qualche anno fa è stato molto attuale, ma di cui molti piccoli sfortunati risparmiatori ancora ne risentono gli strascichi. A causa dei vari crack delle piccole banche e sulla scia che il fallimento di Lehman Brothers ha portato anche in Italia, si stima che nel ventennio 2003-2023, siano andati in fumo almeno 40 miliardi di risparmi. Spesso a farne le spese sono state le famiglie, i piccoli risparmiatori che pensavano di aver tenuto i risparmi di una vita al sicuro e che si sono fidate dei consigli di chi con le banche e nelle banche ci lavorava. Perché in genere la gente tende a fidarsi, soprattutto quando sono argomenti ostici come l’alta finanza; poi sicuramente c’è una quota di consigli dati senza secondi fini che si sono rivelati sbagliati, magari quelli dati da vecchi compagni di scuola che hanno trovato il posto fisso e di cui ti fidi perché in un paesino piccolo come quello rappresentato nel film, si conoscono tutti. Ma non è di questo secondo aspetto che Albanese ci parla; ci racconta invece una storia di fiducia tradita, di spregio dei valori fondamentali del vivere civile, di inganno. Il regista ci ha tenuto a sottolineare che non è un film contro le banche bensì più contro quell’avidità di un sistema che ha generato conseguenze che a volte si sono spinte fino ad estremi gesti. Ci racconta la vergogna di questa gente che si scopre sprovveduta, l’imbarazzo di farsi vedere in giro quando si perde tutto, ma anche la solidarietà di una comunità che si scopre compatta perché potrebbe accadere a ciascuno di loro.

Abbandonando il registro comico, Albanese mette in scena una storia con risvolti decisamente personali, visto che è proprio in quelle zone che è cresciuto, lavorando come metalmeccanico dai 15 ai 22 anni; e la fabbrica del film poi è proprio la stessa in cui ha lavorato da giovane. Lui stesso ha dichiarato che ci teneva a raccontare questa storia partendo dalla piccola provincia di cui conosce benissimo la gente e non in una grande capitale finanziaria. Completa il tutto un cast pieno di bravi attori di mestiere, capitanti da Giulia Lazzarini (90 anni tra pochi mesi).

  A cura di Ileana

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