Grazie ragazzi
- Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Sonia Bergamasco
- Riccardo Milani
- 17 March 2023
Sinossi
Antonio è un attore appassionato ma che non ha ancora avuto la sua occasione di brillare. Un vecchio collega gli propone un posto come insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario. Guidati dalla determinazione di Antonio, i detenuti si lasciano andare e trovano nell’arte una forza liberatoria, uno scopo, una speranza.
PRESENTAZIONE DEL FILM
Ci sono storie che fanno lunghi giri attraverso il mondo e vengono raccontate da voci culturalmente diverse, tutte però testimoniano la necessità che quella vicenda venga conosciuta. Quella che è alla base di questo film, è una di queste: tratta dalla vera storia dell’attore svedese Jan Jonson, accaduta in Svezia negli anni ’80, è stata poi ripresa da un film francese, di cui Milani ha girato l’adattamento per il cinema italiano. Il film arriva in un momento in cui, anche volendo tralasciare l’impietoso paragone tra il sistema carcerario scandinavo e quello nostrano, appare molto d’attualità operare una riflessione sul concetto di rieducazione della pena. Rieducazione che passa necessariamente attraverso canali diversi, di cui la cultura è uno dei più importanti. Anche la scelta di far mettere in scena Aspettando Godot non è casuale e rimanda all’unica cosa che spesso viene richiesta ai detenuti: aspettare, non importa cosa o chi, solo attendere, il fine pena, le visite dei parenti, l’ora d’aria, in una condizione di continua sospensione della prospettiva del futuro. Milani e tutto il cast di attori, blasonati o meno, sono stati molto bravi a riuscire a portare al grande pubblico un tema, quello della condizione carceraria, sebbene qui rappresentata anche talvolta in modo leggero e ironico, di cui si parla solo in occasione di evasioni o suicidi. Ma sono stati bravi anche a parlare di teatro, che è un’arte troppo spesso dimenticata nella dimensione culturale italiana e che invece ha spesso, non solo per i detenuti, una funzione salvifica e liberatoria.
Grazie ragazzi è stato girato nelle carceri di Rebibbia e Velletri, mentre la tournée intrapresa dalla compagnia di detenuti ha girato l’Italia veramente. Un altro punto di forza è dato dall’intesa che traspare tra il regista e Albanese, che dopo Come un gatto in tangenziale” e il suo seguito, continuano a collaborare con rara sintonia.
A cura di Ileana
Proiezioni
- 21.15
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