SÌ, CHEF! – La Brigade

Sinossi

Venire licenziati da un grande ristorante e ritrovarsi a fare la cuoca in un centro migranti è quello che succede a Cathy, ma non è detto che si rivelerà una circostanza davvero sfortunata.

PRESENTAZIONE DEL FILM

A prima vista, potrebbe sembrare l’ennesimo film con a tema la cucina, un altro show dove mostrare piatti e velleità da divi dei cuochi di ogni paese, ma ben presto il film si rivela per essere tutt’altro: la cucina qui non è la protagonista, ma è solo un mezzo per raggiungere un altro scopo, un’opportunità di integrazione.

Cathy non ha ambizioni solidaristiche, non è in quel centro per fare del volontariato, ha solo bisogno di lavorare. Ben presto però si scoprirà in grado e ben contenta, di passare dalla dimensione singola a quella collettiva: cucinare perché è quello il suo lavoro ma anche cucinare come insegnamento, come strumento di riscatto, come speranza per il futuro. Il gruppo che si forma è il risultato più importante, quel senso di appartenenza, che è quanto di più simile ad una famiglia, è il premio per l’impegno di tutti loro.

È una commedia, si ride certo; ma c’è anche uno sfondo di riflessione su un tema particolarmente delicato in Francia: si tratta di migranti, ma in modo delicato, senza conflitto, facendo vedere che un’altra strada per la convivenza è possibile, anche se non manca la velata denuncia per politiche controproducenti quando non addirittura ingiuste.

I due protagonisti (adulti), attori navigati del cinema francese, nonché molto amati, sono bravissimi a creare empatia tra di loro e con il gruppo di ragazzi, la gran parte dei quali, esordienti. Il regista ha girato il film seguendo cronologicamente la sceneggiatura, in modo da mostrare allo spettatore una reale evoluzione, non solo del personaggio, ma anche dell’attore stesso. Il personaggio di Cathy è stato modellato, anzi copiato da una vera chef che si occupa dell’integrazione dei minori stranieri non accompagnati attraverso la cucina.

                                                     A cura di Ileana