Sinossi

Il film segue l’operatore umanitario britannico Nicholas Winton, che ha contribuito a salvare centinaia di bambini dai nazisti alla vigilia della seconda guerra mondiale.

PRESENTAZIONE DEL FILM
Il film è la biografia di Nicholas Winton, un broker londinese che, all’indomani della Notte dei Cristalli, senza stare troppo a ragionare, andò a Praga per organizzare la fuga in treno di centinaia e centinaia di bambini verso l’Inghilterra, dove tante famiglie volontarie li accolsero durante il periodo della guerra; per questo motivo, Nicholas, in futuro Sir Winton, fu soprannominato l’Oskar Schindler britannico e come lui, ha convissuto tutta la vita con le emozioni traumatiche che questa esperienza gli ha lasciato. L’aspetto più sorprendente è che la sua impresa è rimasta pressocché sconosciuta per circa 40 anni: poi nel 1988 una popolare trasmissione della BBC That’s Life, che raccontava storie straordinarie di gente comune, fece conoscere al mondo la sua vicenda: Winton, seduto tra il pubblico, assistette con crescente stupore al disvelamento in diretta dei suoi documenti, degli appunti e delle fotografie dei bambini, che la moglie Greta aveva ritrovato (c’è un toccante filmato su Youtube).
L’”Operazione Kindertransport” è stata una delle pagine più commoventi della storia della guerra, fatta da emozioni altalenanti: accanto all’eroismo di Winton e dei suoi amici, c’è stata da un lato l’opera di solidarietà di tante famiglie inglesi che hanno accolto i piccoli profughi e dall’altro la disperazione di tanti genitori che si separarono dai loro bambini. Proprio quest’anno, in occasione degli 85 anni dalla partenza del primo treno, il Presidente israeliano ha deciso di ospitare nella sua residenza presidenziale una cerimonia ufficiale per riunire coloro che furono salvati da questa operazione. Tra gli anziani presenti all’evento, molti risultano tuttora residenti del Kibbutz Zikim, sfollati però in seguito al massacro di Hamas.
Hawes, finora apprezzato soprattutto per le regie di serie televisive, è qui al suo primo lungometraggio e la sua opera prima è stata definita uno dei film più belli sull’Olocausto.
Il titolo è un riferimento ad una prescrizione contenuta nel Talmud ebraico, il testo sacro che dice che “chi salva una vita salva il mondo intero”.

A cura di Ileana

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