Sinossi

Nel 1961, Kempton Bunton, un tassista di 60 anni, rubò dalla National Gallery di Londra il Ritratto del duca di Wellington di Francisco Goya. Kempton chiese un inconsueto riscatto: avrebbe restituito il dipinto solo se il governo si fosse impegnato di più nella cura degli anziani, per i quali si era battuto già in precedenza. Solo 50 anni dopo si è scoperto che Kempton aveva intessuto una rete di bugie. L’unica verità era che era un brav’uomo determinato a cambiare il mondo e a salvare il suo matrimonio. Il film racconta la sua storia meravigliosamente ispiratrice.

PRESENTAZIONE DEL FILM

Dalla regia di Roger Michell, già autore di Notting Hill, un piccolo gioiello tratto da una storia vera. Un moderno Robin Hood si aggira nelle stradine di Newcastle, e trova nel furto dell’opera d’arte il mezzo con cui affermare la propria visione della vita. La tela del ritratto al Duca di Wellington di Goya, custodita tra le pareti della National Gallery, fu realmente sottratta al museo e divenne un caso mediatico all’epoca (tra l’altro, gli atti sono stati desecretati solo nel 2012, svelando ciò che realmente accadde). La National Gallery fu fondata nel 1824 specificatamente per il pubblico e non come esposizione di possedimenti di case reali e coerentemente il furto del quadro divenne per Kempton il pretesto per combattere quelle da lui giudicate gravi ingiustizie a favore del popolo e in particolare a tutela degli anziani, categoria spesso dimenticata dal resto della società.

Inoltre, questo caso è stato importante nella storia giuridica britannica perché è stato il pretesto per istituire il nuovo reato penale – la rimozione di articoli da luoghi pubblici.

Pregio principale del film sono i dialoghi serrati e le schermaglie affettuosamente accese tra i due premi Oscar Mirren e Broadbent, che si divertono ad interpretare questa coppia diversa ma indissolubilmente legata da un amore profondo, condendo la vita con una notevole dose di ironia, anche sulla stessa cultura inglese.  Il regista è scomparso prematuramente alla fine del 2021 e ci lascia per testamento una di quelle commedie che fanno stare bene, grazie al mix di umorismo e approfondimento psicologico che solo i classici film inglesi sanno regalare.

                 A cura di Ileana

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