Venerdì 18 e Sabato 19 Gennaio

ore 21.15

Biografico/Drammatico, durata 128 min – USA 2018

Vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes 2018.

SINOSSI

Ron Stallworth è il primo poliziotto afroamericano di Colorado Springs e viene impiegato come infiltrato nei movimenti di protesta black; ma a lui non basta, così, aiutato da un collega bianco, decide di infiltrarsi nel gruppo locale del Ku Klux Klan.

PRESENTAZIONE DEL FILM

Film ambientato negli anni 70 che richiama echi di blaxpoitation (fusione di “nero” e “sfruttamento”) vale a dire quel genere cinematografico che ha come riferimento e come tematiche quelle proprie degli afroamericani e da cui Lee, pur se non è mai stato concorde con questa definizione, è stato influenzato. Spike Lee non è mai stato un autore tenero, anzi sempre polemico e fiero e crudo; dopo una pausa di tranquillità, nei suoi lavori, a seguito dell’ascesa al potere di Donald Trump accompagnato dalla peggiore destra razzista, è tornato a far sentire la propria rabbia e la propria voce con un film che picchia duro sulla piaga dell’odio razziale, ancora aperta nell’America di oggi. Qui viene ricordata una storia vera, quando il vero Stallworth riuscì ad infiltrarsi nel Ku Klux Klan: il KKK è un’associazione segreta costituitasi in Tennessee nel 1866, all’indomani dell’abolizione della schiavitù, con lo scopo di proteggere i privilegi dei bianchi contro quelli degli uomini di colore, che ha compiuto numerosi atti criminosi in nome di un’idea di superiorità razziale. Sebbene adesso abbia abbandonato il carattere dell’associazionismo segreto per ritagliarsi una facciata di movimento per la “protezione dei diritti civili dei bianchi”, nonostante la raffigurazione quasi farsesca che ne fa il regista, i suoi seguaci non sono scomparsi, ma sono sempre in mezzo a noi e sono pericolosi – e ne abbiamo un chiaro esempio guardando le vere immagini degli scontri di Charlottesville del 2017.
Al vero Ron, qui interpretato dal figlio di Denzel Washington, anni dopo la sua operazione, fu chiesto se avesse mai avuto simpatie per qualcuno dei membri del gruppo, lui rispose: “No. Erano tutti degli stronzi. Degli idioti razzisti. Mi dispiaceva solo non poterglielo dire”.

A cura di Ileana

Film correlati