Brooklyn
Venerdì 6 e Sabato 7 maggio
Ore 21.30
Un film di John Crowley
Con Saorsie Ronan,Domhnall Gleeson, Jim Broadbent. Drammatico, durata 113 min. – Irlanda Gran Bretagna 2015
Nel 1950 Eilis parte per l’America lasciandosi alle spalle la natia Irlanda con tanta nostalgia. Dopo le iniziali difficoltà, conosce l’idraulico Tony e il futuro inizierà a sembrarle più roseo. Ma un improvviso lutto la riporta al punto di partenza.
PRESENTAZIONE DEL FILM:
“…come sa di sale…lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”, declamava Dante e oggi non potrebbe essere più attuale. Che si tratti di esilio, scelta o necessità, la nostalgia provocata dalla migrazione è un tema caro alla letteratura di ogni cultura proprio perché pochi popoli possono dirsene immuni. E d’altronde è troppo facile ricordare quando gli immigrati eravamo noi italiani, che proprio insieme agli irlandesi siamo stati protagonisti di un importante fenomeno migratorio verso gli Stati Uniti. Fiumi di inchiostro e in epoca recente di pellicola, sono stati spesi da più autori per cercare di identificare e analizzare quella che è in realtà una categoria dell’animo umano, quel sentimento di rimpianto che accompagna chi lascia la propria terra e i propria affetti per andare altrove.
Ultimo in ordine di tempo, con la sceneggiatura di Nick Hornby, basato sull’omonimo romanzo di Colm Toibin, Brooklyn racconta la vicenda di una ragazza che decide di tentare la fortuna, di cercare una nuova opportunità in un paese straniero ma allettante: l’arrivo non è facile ma poi pian piano subentra un sentimento di gioiosa conquista, di voglia di fare, di adattarsi, di essere felice; e con esso, anche la ritrovata obiettività nel guardare il luogo e gli affetti che ha lasciato, identificandone con maggior precisione pregi e difetti. Quando sarà poi costretta a tornare, vedrà le cose con occhi diversi, ma le mancherà la sua nuova vita, il nuovo cammino intrapreso. E si troverà spaesata in questa duplicità di sentimenti solo apparentemente contrapposti, ma in realtà riconducibili all’unico grande desiderio del voler piantare le proprie radici in un luogo amato e accogliente.
Un film che sembra un romanzo dell’Ottocento, grazie alla figura di un’eroina forte e determinata a superare le avversità i cui diversi stati d’animo vengono percepiti anche visivamente grazie al cambio della cromaticità delle scene, per cui la fotografia ci parla impercettibilmente di come Eilis sia cambiata nei confronti della sua terra d’origine dopo esservi ritornata.
Molto accurata la scelta dei costumi, nomination agli Oscar per molte categorie, ma nessuna statuetta, il film si regge sulla buona prova di Saorsie Ronan, che ha un vissuto simile alla protagonista poiché è nata a New York dove i genitori irlandesi si erano trasferiti in cerca di fortuna, ma cresciuta in Irlanda, anzi in una località vicina a quella in cui sono state girate alcune scene del film (infatti, molte delle comparse erano suoi compagni di scuola).
Frase dal film: ”La nostalgia è come la maggior parte delle malattie: ti fa sentire a pezzi, poi passa a qualcun altro”
A cura di Ileana