Copia originale
Venerdì 15 e Sabato 16 Marzo
ore 21.15
New York, 1991. Lee Israel ha un grande talento e un pessimo carattere. L’alcolismo e la misantropia, le alienano qualsiasi possibilità di carriera. Licenziata per un bicchiere e un insulto di troppo, deve trovare un altro modo, e deve trovarlo presto, per sbarcare il lunario e curare il suo adorato gatto. Due lettere di Fanny Brice, rinvenute per caso in un libro della biblioteca e vendute a 75 dollari, le forniscono l’idea che cercava. Biografa talentuosa, mette a frutto la sua conoscenza della materia e il suo talento di scrittrice.
Candidato a 3 Premi Oscar: Miglior attrice (Melissa McCarthy), Miglior attore non protagonista (Richard E. Grant), Miglior sceneggiature non originale (Nicole Holofcener and Jeff Whitty)
PRESENTAZIONE DEL FILM
Film scritto da donne, con una regista donna e una protagonista donna, che esce fuori dagli stereotipi narrativi della femminilità, interpretando fedelmente un personaggio realmente esistito.
Leonore “Lee” Israel era una scrittrice, morta nel 2014, con un pessimo carattere ma un grande talento da biografa; non a caso, raccontò in un’autobiografia, Can you ever forgive me? della sua vita e di come riuscì a portare avanti la sua truffa centinaia di volte, prima che l’FBI la scoprisse. In particolare, era specializzata nelle biografie di autori che appartenevano tutti alla cosiddetta “Tavola rotonda dell’Algonquin”, vale a dire, un gruppi di artisti che si riuniva di solito all’Hotel Algonquin nella Manhattan intellettuale durante i ruggenti anni Venti.
Nel ruolo che inizialmente doveva essere di Julianne Moore, c’è Melissa McCarthy, attrice nota per la sua spiccata verve comica, candidata come migliore attrice protagonista agli ultimi Oscar, che è perfetta nell’interpretare questa donna drammatica, che annaspa per trovare il proprio posto e la propria dimensione. Una donna che vive isolata in una città, New York, che, soprattutto agli inizi degli anni Novanta, era specchio di un’epoca in continuo mutamento e ai cui effetti sulla società non sempre era facile adattarsi. Tema centrale del film è la riflessione teorica sulla letteratura come arte e sulla tenacia che ci vuole a continuare a credere nel proprio talento anche quando, dopo il successo, iniziano i primi rifiuti e con essi il declino.
Accanto a lei, Richard E. Grant, calato nei panni dell’amico e sodale, disadattato come lei, con cui condivide lotta e dialoghi, in perfetta armonia sullo schermo.
A cura di Ileana