Venerdì 27 e Sabato 28 Gennaio

ore 21.15

Un film di Micheal Grandage.
Con Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce.
Drammatico, durata 104 min. – Usa 2016
. 

Thomas Wolfe è uno scrittore in cerca di editore. Maxwell Perkins è un curatore editoriale in cerca di nuovi talenti. Si incontreranno dando vita a un rapporto non solo professionale, ma umano e profondo, tra bizze caratteriali e amore per la letteratura.

PRESENTAZIONE DEL FILM:

Chi è davvero il genio? Lo scrittore Thomas, talentuoso seppur troppo prolisso, oppure l’editor Maxwell che ha contribuito a farci conoscere alcune delle opere più belle della letteratura americana?

Lo si indaga in questo biopic, opera prima di un pluripremiato regista teatrale inglese che sceglie un argomento difficile da portare al cinema in quest’epoca: l’amore per la letteratura, o meglio per i libri; e lo fa analizzando il rapporto particolare che si era venuto a creare tra lo scrittore e il suo editor, impersonati magistralmente dagli inglesi Jude Law e Colin Firth.

L’editor è una figura fondamentale per la nascita di un libro. Dietro a grandi capolavori infatti, si nasconde l’uomo nell’ombra, colui che si mette al servizio dell’opera limandola e curandola, cercando di farsi voce più chiara dei pensieri dello scrittore; l’editor si prende cura del libro, amandolo e perciò desiderando il meglio da esso, anche quando per ottenerlo è necessario tagliare e tagliare, come nel caso di Perkins alle prese con l’oggettivo problema di lunghezza di Wolfe. Max Perkins è stato uno dei più grandi editor della storia; anzi è lui che ha saputo dare una connotazione esplicita alla professione come oggi la conosciamo. Forse non c’era nessuno, nell’editoria americana degli anni Venti e Trenta, che contasse tanto come Perkins (eppure morì solo e logorato dall’alcol), come documenta la biografia di Andrew Scott Berg da cui prende spunto il film. Nel 1929 era già conosciuto, e con lui la casa editrice Scribner’s Sons per cui lavorava, per aver scoperto Hemingway e F.S Fitzgerald. Poi è arrivato il romanzo fiume di Wolfe, O Lost, oltre 1000 pagine (uscito molto ridotto con il titolo Angelo, guarda il passato, ma che nel 2000 venne ripubblicato in versione integrale), su cui Perkins ha lavorato con profonda dedizione. Wolfe era eccentrico, eccessivo, in cerca di una figura paterna che lo sostenesse, dopo che la sua infanzia era stata segnata da lutti familiari e disinteresse. E forse Perkins trovò in lui il figlio maschio che non aveva avuto, a cui dedicare lo stesso amore che riservava ai libri che curava. Tra i due nacque un forte sodalizio, per quanto a tratti burrascoso, basato sull’amore comune per la letteratura come il regista Grandage ci racconta, seppur concedendosi qualche licenza narrativa. Come nel caso dell’amante di Wolfe, una donna che ha fortemente segnato la sua vita: la Kidman viene rappresentata di soli 5 anni maggiore di Wolfe; nella realtà ne aveva 20 di più e la loro relazione, per quanto per lui fosse il grande amore di una vita, fu estremamente turbolenta e segnò profondamente anche le sue opere.

Da tutti questi ingredienti, viene fuori un film per appassionati, che ha iniziato a essere preparato 15 anni fa per poi essere girato in meno di due mesi.

Battuta dal film: “Ho scritto cose strappate a forza dalle mie viscere e tu dici che non c’è spazio?”

A cura di Ileana

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