sdraiati

Venerdì 26 e Sabato 27 Gennaio

ore 21.15

tratto dal best seller di Michele Serra
un film Francesca Archibugi
con Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni,
Antonia Truppo, Gigio Alberti

Giorgio (Claudio Bisio) è un giornalista di successo, amato dal pubblico e stimato dai colleghi. Insieme alla ex moglie Livia (Sandra Ceccarelli) si occupa per metà del tempo del figlio Tito, un adolescente pigro che ama trascorrere le giornate con gli amici, il più possibile lontano dalle attenzioni del padre.
I due parlano lingue diverse ma ciò nonostante Giorgio fa di tutto per comunicare con il figlio.
Quando nella vita di Tito irrompe Alice, la nuova compagna di classe che gli fa scoprire l’amore e stravolge la routine con gli amici, finalmente anche il rapporto con il genitore sembra migliorare.
Ma l’entusiasmo non durerà a lungo perché il passato di Alice è in qualche modo legato a quello di Giorgio…
Giorgio e Tito sono padre e figlio. Due mondi opposti in continuo scontro.

PRESENTAZIONE DEL FILM:
Liberamente tratto dal best seller omonimo di Michele Serra, Francesca Archibugi, con lo sceneggiatore Francesco Piccolo, autore ormai collaudato e grande amico di Serra, ha tirato fuori un film attualissimo, che riflette sullo scontro generazionale della nostra epoca. Il libro è costruito su un monologo semiserio del padre, in forma epistolare, che si interroga sulla strana specie che sono i figli, il suo e per esteso tutta la generazione di adolescenti odierni, che vengono osservati mentre passivamente, ma apparentemente, vivono distesi su un divano, costantemente impigriti e a prima vista disinteressati di tutto ciò che non sia compreso nello schermo del loro telefonino.
Rispetto al libro, il film gode del respiro di un dialogo tra le parti, ciascuno con i propri linguaggi e le proprie sfumature e di una storia che fa da corollario al rapporto padre – figlio.
Da sempre le generazioni dei genitori e dei figli sono destinati all’incomunicabilità, ogni volta in modo diverso e più o meno profondo. In quest’epoca, ancora di più a causa della tecnologia che spesso allontana invece di avvicinare, sembra che ci sia poco spazio per le parole; ma a ben guardare, forse, gli adulti dovrebbero solo assumersi il ruolo di pazienti ascoltatori.
Il film dell’Archibugi, da sempre attenta al mondo adolescenziale (ha esordito con Mignon è partita) si interroga su questo rapporto silente tra le parti, senza pretesa di definirlo fino in fondo perché vano sarebbe il tentativo di incardinarlo in una categoria sociologica.
Il protagonista, Gaddo Bacchini, ha raccontato il suo provino, fatto per caso al Liceo Manzoni dove studia: in perfetto stile “ da sdraiati ”, “ho detto che non mi piace fare niente e mi hanno
preso”!

Battuta dal film: “Ho visto un futuro quasi medievale: i giovani, in minoranza, umiliati, vengono
cacciati ai margini della società da questa orda di vecchi assetati di potere, di privilegi…”.

A cura di Ileana

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