Venerdì 4 e Sabato 5 Ottobre

ore 21.15

Sicilia, anni Ottanta: Tommaso Buscetta parla, Giovanni Falcone ascolta. La storia del primo eccellente pentito di mafia, che punta il dito contro i suoi ex sodali, che tradisce e contemporaneamente accusa altri di tradimento.

PRESENTAZIONE DEL FILM

Marco Bellocchio ha ricostruito la figura del boss dei due mondi con la cifra che gli è tipica, quella di un cinema intenso e di uno sguardo che punta sempre controcorrente rispetto all’ordinario sentire comune. Anche lavorando su Tommaso Buscetta, nell’interpretazione unanimemente riconosciuta eccezionale di Favino, fa un’operazione intima, incentrando il suo commento cinematografico sulla duplicità del tradimento rievocato dal titolo. Non è solo Buscetta ad esser visto come un traditore, ma egli stesso tradisce perché altri lo hanno fatto: ebbe infatti a dichiarare durante un’audizione che “cosa nostra non era più quella di una volta, aveva perso la sua identità”, in quanto i nuovi capi (Riina e i Corleonesi) ne avevano tradito i principi fondanti. E traditori erano i suoi stessi amici, colpevoli di non aver protetto i suoi figli (due dei quali sono stati uccisi insieme con 9 altri suoi parenti) durante la faida interna all’organizzazione. Bisogna quindi stare molto attenti a non mitizzare il personaggio, inutilmente carismatico, a non considerarlo un eroe perché se è vero che grazie a lui si è potuto fare luce sulle gerarchie interne all’organizzazione e su tanti altri aspetti che ha rivelato, era pur sempre un capo di mafia, sebbene con amicizie stimabili. Un boss che parla certo per suo tornaconto personale, ma che sospettava e dichiarava che era lo stesso Stato italiano a non avere alcuna reale intenzione di combattere la mafia.

Bellocchio identifica inoltre anche un altro tema forte su cui concentrarsi che è quello della famiglia, centro di tutto- e non della Famiglia – quasi a voler conferire una dimensione intima e umana al personaggio, padre preoccupato come tanti altri. 

Il film, con sceneggiatura di Francesco Piccolo, è stato scelto per rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar nella categoria miglior film straniero.

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