Venerdì 13 e Sabato 14 Aprile

ore 21.15

Un’avvincente ed entusiasmante storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione. Mentre le inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia, unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.

PRESENTAZIONE DEL FILM
Winston Churchill è una figura carismatica con cui qualunque attore di una certa temerarietà dovrebbe confrontarsi. E infatti, nel corso degli anni, numerose sono state le sue rappresentazioni sul grande schermo. Da ultima cronologicamente, questa di Gary Oldman gli è valsa un Oscar per il miglior attore protagonista (e un Oscar per il miglior trucco, trucco che con la fisionomia di Churchill non dev’essere stato di facile realizzazione). Come mai tanto fascino e tanta autorevolezza? Perché al di là dei giudizi politici sulle sue strategie governative, Churchill sapeva fare bene quello che hanno dimenticato i politici di oggi: Churchill sapeva parlare. Forse grazie anche ai trascorsi familiari (suo nonno era proprietario del New York Times) e al fatto che il suo primo mestiere sia stato quello del giornalista, riuscì a fare dell’eloquio forbito e impavido la sua arma più potente, con cui a seconda delle convenienze, convincere, irretire, minacciare, lusingare. Nel film si racconta il momento della guerra in cui i soldati inglesi sono bloccati in Normandia (ricordate Dunkirk?), il Belgio e la Francia sono in una situazione drammatica, e Churchill, divenuto Primo Ministro, seppe con determinazione destreggiarsi nella difficile decisione sul se negoziare la pace con la Germania nazista o proseguire la guerra, ma soprattutto seppe consegnare alla Nazione l’unità e la compattezza necessarie a resistere alla guerra. Le parole “lacrime, sangue e sudore” sono arrivate fino ai giorni nostri, immediatamente riconducibili al suo primo discorso da Primo Ministro (anche se si dice siano state una parafrasi di quelle pronunciate da Garibaldi all’atto di radunare le sue forze rivoluzionarie). Non a caso, nel 1953 vinse il premio Nobel per la letteratura, soprattutto per la sua opera in 6 volumi sulla Seconda Guerra Mondiale.
Il regista ha voluto dare nuova linfa a quei suoi discorsi che hanno fatto la storia e lo ha fatto non tradendo quella che è la cifra stilistica della sua regia, vale a dire il tradurre sullo schermo opere letterarie impegnative come Orgoglio e Pregiudizio o Anna Karenina conservando un gusto e un’atmosfera tipicamente british.

Battuta dal film: “Chi non cambia mai idea, non cambierà mai nulla”.

A cura di Ileana

Film correlati