Venerdì 3 e Sabato 4 Febbraio

ore 21.15

Un film di Luca Miniero
Con Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro, Nabiha Akkari
Commedia, durata 90 min. – Italia 2016

Una piccola isola del Mediterraneo e un presepe vivente da realizzare come ogni anno per celebrare il Natale. Purtroppo quest’anno il Gesù Bambino titolare è cresciuto: ha barba e brufoli da adolescente e nella culla non ci sta proprio. A Porto Buio però non nascono più bambini da un pezzo ma bisogna trovarne un altro a tutti i costi: la tradizione del presepe è infatti l’unica “resistenza per non scomparire”. Il sindaco Cecco, fresco di nomina, vorrebbe chiederne uno in prestito ai tunisini che vivono sull’isola: peccato che fra le due comunità non corra buon sangue. Ad aiutarlo nell’impresa due amici di vecchia data: Bilal, al secolo Marietto, italiano convertito all’Islam e guida dei tunisini, e Suor Marta, che non ne vuole sapere di “profanare” la culla di Gesù. I tre si ritroveranno uno contro l’altro, usando la scusa della religione per saldare i conti con il proprio passato. Un lama al posto del bue, un Gesù musulmano e un ramadan cristiano, una chiesa divisa in due e una madonna buddista: un presepe vivente così non si vedeva da 2000 anni nella piccola isola di Porto Buio.

PRESENTAZIONE DEL FILM:

Miniero, forte dei successi ottenuti con la coppia Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, tenta di nuovo la fortuna con un prodotto nostrano, stavolta senza appoggiarsi alle sceneggiature francesi, ma affidandosi a sicuri professionisti della parola come Petraglia e Smeriglia.
Il cartello iniziale del film anticipa il tema di partenza, forte e attuale: “in questa sala avete 0,65 figli e 2,83 cellulari a testa”. In Italia non si fanno più bambini e questo è un dato che nessuna campagna di sensibilizzazione ministeriale sembra destinata a cambiare. La speranza di non implodere demograficamente potrebbe essere affidata alle nuove generazioni di immigrati che assicurerebbero il tanto auspicato ricambio generazionale.
Affrontare un argomento delicato in chiave comica e leggera è un intento meritorio, seppur in questo caso non del tutto convincente. Ne nasce un film simpatico, spontaneo che si poggia su un trio di protagonisti dall’incasso sicuro e dall’alchimia ben collaudata. I tre, amici di infanzia, si ritroveranno uno contro l’altro, usando la scusa della religione per saldare i conti con il proprio passato, dando vita alle scene migliori del film.
Il regista è stato ampiamente fedele al suo intento dichiarato di usare il senso universale dell’umorismo per affrontare il nodo della convivenza tra religioni e comunità differenti, a partire dal luogo comune del titolo – che inizialmente prevedeva come sottotitolo Oppure ce n’è anche troppa! – raccontando un mondo che vede trionfare le persone sulle etichette e gli stereotipi.
Quanto alla splendida scenografia, accompagnata dalla fotografia di Daniele Ciprì, è stata scelta ancora una volta la Puglia; girato principalmente alle isole Tremiti, questa Regione, forte del suo patrimonio paesaggistico ineguagliabile, si conferma una delle poche disposte a investire nel cinema, tanto che la Apulia Film Commission ha contribuito con un finanziamento di 250mila euro. Le musiche contengono omaggi a Dalla, ma i titoli iniziali sono introdotti dalla canzone Personal Jesus, nella versione di Marilyn Manson.

Battuta dal film:
“Se mi seguite, Porto Buio rinascerà! Avremo il presepe vivente più vero da 2.000 anni a questa parte!”

A cura di Ileana

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