Non sposate le mie figlie!
Venerdì 9 e Sabato 10 Ottobre
Ore 21.15
Un film di Philippe de Chauveron. Con Christian Clavier, Chantal Lauby, Medi Sadoun. Commedia, durata 97 min – Francia 2014
Nella famiglia Verneuil ci sono quattro figlie femmine: una ha sposato un musulmano, una un cinese e la terza un ebreo; sta per sposarsi anche la quarta e i genitori Claude e Marie sono ansiosi di conoscere il futuro genero, sperando che sia “almeno” cattolico…
PRESENTAZIONE DEL FILM:
Come spesso accade, la traduzione italiana dei titoli originali lascia quantomeno perplessi: il titolo originale “Cosa ti abbiamo fatto, buon Dio?””, lasciava infatti intravedere, più di quello scelto per il pubblico italiano, il senso del film. Che si colloca innanzitutto nella reazione che i genitori protagonisti del film hanno nei confronti delle scelte che hanno fatto le loro figlie in tema d’amore. Sotto la maschera della commedia romantica e spensierata, così come nella migliore tradizione della cinematografia francese, si parla sottilmente di cosa succede quando il “diverso”, l’”altro”, che in pubblico spesso diciamo di accogliere e “tollerare”, entra nella nostra casa, nella nostra vita. Siamo così sicuri di essere davvero così aperti e favorevoli all’integrazione come ci piace professare di essere? Mai come in questo periodo, l’interrogativo è d’obbligo…
Il film di de Chauveron, regista pressoché sconosciuto nel panorama internazionale, è uscito in patria prima dei tragici fatti di Parigi, ed è stato accolto da critiche favorevoli quasi ovunque, con il pubblico francese compiaciuto della propria apertura mentale e della tradizione di aperta integrazione che qui viene molto bene messa in risalto. A vederlo ora, però, si potrebbero dare molte interpretazioni differenti. Non è questo lo scopo del film, per cui il regista compie una scelta definitiva già a monte, mantenendoci ad un livello di puro intrattenimento e la sua storia colpisce e diverte con battute azzeccate e profusione di buoni sentimenti, confermando ancora una volta l’ottimo livello che stanno raggiungendo i cineasti d’Oltralpe.
Sebbene siano passati quasi quarant’anni da Indovina chi viene a cena?, la formula è sempre efficace: usare una commedia per parlare di un tema attuale e delicato come l’integrazione razziale, qui declinato addirittura in quattro versioni diverse. Anche se siamo lontani dall’ammettere che pazienza, umana convivenza, amore verso qualunque prossimo sono cose che non dovrebbero essere insegnate o oggetto di commedie comiche, ma dovrebbero essere scontate, il film riesce nell’intento di divertirci e, volendo, di portarci ad una riflessione più profonda su questi temi.
Frase dal film: ”Anche il vescovo è africano, anni fa non sarebbe successo!”
A cura di Ileana
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