Un profilo per due
Venerdì 24 e Sabato 25 Novembre
Ore 21.15
Un film di di Stéphane Robelin.
Con Pierre Richard, Yaniss Lespert,
Fanny Valette, Stéphanie Crayencour.
Commedia, durata 100 min – Francia 2017
L’ottantenne Pierre vive in solitudine da quando è mancata la moglie. Per questo sua figlia decide di regalargli un computer, nella speranza di stimolare la sua curiosità e – perché no? – di permettergli di conoscere nuove persone. Grazie agli insegnamenti del trentenne Alex, Pierre impara a navigare e presto s’imbatte in un sito di appuntamenti online. Utilizzando l’identità di Alex, Pierre conosce Flora63, un’affascinante giovane donna, e se ne innamora. Anche la giovane rimane affascinata dallo spirito romantico dei suoi messaggi e gli chiede un appuntamento. Intrigato da questa nuova avventura, Pierre deve a questo punto convincere Alex ad andare all’incontro al suo posto.
PRESENTAZIONE DEL FILM:
Originale commedia francese sull’amore declinato in chiave moderna, nato e cresciuto sui social network. L’aspetto più interessante è dato dal protagonista, non propriamente un giovincello, che si rimette in gioco, seppur con qualche ritrosia, in amore e nella vita.
Ora che la vecchiaia non inizia certo più a 60 anni, sorge la necessità per una società includente, di analizzare più approfonditamente le nuove prospettive che anche ad una certa età si possono aprire, sia in termini di socialità che professionali. Invece troppo spesso gli anziani vengono relegati ai margini di una vita comunitaria che va troppo veloce per loro e finiscono per ritrovarsi vittime della solitudine o peggio, ad autoimporsela.
Il film si regge sulla bravura di Pierre Richard (anni 83), attore comico di vastissima fama nel suo paese, molto indovinato nel ruolo di un moderno Cyrano che sa parlare e parlare d’amore specialmente, fino a ritrovare la magia di far innamorare qualcuno. Nonostante si sia imposto un esilio dalla vita e passa le sue giornate rimuginando sul passato, reimpara l’educazione sentimentale, per giunta, nell’era dell’informatica.
Il regista Robelin (qui al suo terzo film) ha espressamente dichiarato che ama molto raccontare storie sugli anziani perché è una categoria di persone che lo commuove sempre nel profondo; li vede come eroi moderni, che a un certo punto devono trovare delle soluzioni, lottare e accettare un certo numero di importanti cambiamenti. E in questo film ha intrecciato questa sua preferenza di genere con un argomento più moderno, analizzando il cambiamento che il mondo virtuale ha generato nel modo di rapportarsi ai sentimenti.
Il film funziona soprattutto per la chimica che si instaura tra i due protagonisti: un attore navigato
e un giovane talento, con cinquant’anni di differenza, risultano una delle coppie cinematografiche più credibili degli ultimi anni.
Battuta dal film: “È uno strumento diabolico!”
A cura di Ileana