Wonder
Venerdì 16 e Sabato 17 Marzo
ore 21.15
SINOSSI
Il piccolo Auggie è nato con una grave malformazione che lo ha costretto a subire innumerevoli interventi chirurgici per consentirgli di recuperare le normali funzioni vitali, ma che non hanno potuto migliorare il suo aspetto. E adesso è arrivato il momento di affrontare per la prima volta la scuola.
PRESENTAZIONE DEL FILM
Questo film è una fiaba sulla gentilezza e sul come non bisognerebbe mai smettere di predicarla in ogni situazione, come fa il protagonista, che risponde comunque e sempre con gentilezza alle angherie che subisce.
Il regista Chbosky è da sempre empatico nei confronti della adolescenza, delle insidie del crescere e delle storie di formazione emotiva: non a caso, il suo più grande successo è stato il film Noi siamo infinito, tratto dal suo stesso libro. Ed anche qui, la vicenda trae origine dal libro omonimo dell’autrice per ragazzi R. J. Palacio, che ha iniziato a scrivere a seguito di un episodio che le è accaduto: un giorno il suo bambino scoppiò a piangere spaventato, vedendo una bimba affetta dalla stessa sindrome di cui soffre il protagonista del film; allora lei si chiese “come deve essere vivere ogni giorno guardando in faccia un mondo che non sa come guardarti”.
Il piccolo Auggie, eroe della storia e campione di forza d’animo, è nato con la sindrome di Trecher Collins, una rara malattia genetica le cui conseguenze fisiche sono molto importanti e molto evidenti, che non intacca le capacità intellettive. Ora il regista ci invita a pensare a quanto sia già difficile entrare nell’adolescenza, arrivare in una nuova scuola, rapportarsi agli altri e per di più farlo nelle condizioni di August. Nasce come un film per ragazzi, ma coinvolge emotivamente anche un pubblico adulto, non scivolando sul patetico ma mantenendo comunque un giusto grado di ironia.
Viene affrontato anche il tema del bullismo, piaga sociale spesso sottovalutata; negli USA il film è vietato ai minori di 10 anni a causa della presenza di atti di bullismo.
Quanto ai personaggi, si segnala la bravura del bambino protagonista, un attore canadese di 12 anni che per prepararsi ha incontrato bambini affetti realmente da questa sindrome; Roberts e Wilson sono genitori idilliaci e la famiglia è un luogo rassicurante in cui ognuno fa la sua parte; i personaggi scolastici sono un po’ più convenzionali, ma nel film a ciascuno è dato un proprio rilievo consentendo così di non appesantire la storia ma di ampliarne la prospettiva.
Battuta dal film: “Non puoi nasconderti se sei nato per emergere”
A cura di Ileana