Venerdì 1 e Sabato 2 Marzo

ore 21.15

Il film ha ottenuto 8 candidature agli Oscar 2018 e vinto un Golden Globe per Christian Bale come miglior attore.

Dallo sceneggiatore e regista premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) arriva l’audace e sovversivo VICE – L’uomo nell’ombra, uno sguardo inedito e non convenzionale sull’ascesa al potere dell’ex vicepresidente Dick Cheney, da stagista del Congresso a uomo più potente del pianeta. A interpretare il ruolo del protagonista – il riservatissimo uomo che ha cambiato il mondo come pochi leader negli ultimi cinquant’anni – è il Premio Oscar Christian Bale, alla guida di un cast stellare che include il candidato agli Oscar Steve Carell, nel ruolo dell’affabile ma severo Donald Rumsfeld, la candidata agli Oscar Amy Adams, nei panni dell’ambiziosa moglie di Cheney e il premio Oscar Sam Rockwell, nel ruolo di George W. Bush.

SINOSSI

Attraversando mezzo secolo, il complesso viaggio di Cheney (Christian Bale), da operaio elettrico del rurale Wyoming a Presidente de facto degli Stati Uniti, offre una prospettiva interna, a volte amara e spesso inquietante, sull’uso e l’abuso del potere istituzionale. Nelle mani capaci di McKay, la dicotomia di Cheney, tra amorevole padre di famiglia e burattinaio politico, è raccontata con intelligenza e audacia narrativa. Guidato dalla sua straordinaria e fedelissima moglie, Lynne (Amy Adams), e avendo come mentore il brusco e spavaldo Donald Rumsfeld (Steve Carell), Cheney si insinua nel tessuto politico di Washington DC durante l’amministrazione Nixon, diventando Capo dello Staff della Casa Bianca sotto Gerald Ford e, dopo cinque mandati nel Congresso, Segretario alla Difesa per George W. Bush. Nel 2000 rinuncia alla sua posizione di C.E.O. di Halliburton per ricoprire il ruolo di vicepresidente di George W. Bush (Sam Rockwell), con l’implicito accordo che avrebbe esercitato un controllo quasi totale. Un co-presidente in tutto e per tutto, tranne che per il nome.
Le astute e segrete manovre politiche di Cheney hanno modificato il panorama politico americano in modi che continueranno a riecheggiare per i decenni a venire.

PRESENTAZIONE DEL FILM

Mai come in questa occasione è verificato il detto che vuole una grande donna dietro ogni grande uomo. In Vice è Lynne il vero “uomo nell’ombra”, colei che ha saputo guidare il suo uomo dall’essere un ragazzino espulso dall’università a eminenza grigia della Presidenza Bush, una delle più disastrose della storia degli Stati Uniti. Il film si concentra molto su questo loro essere una coppia di potere all’interno dell’establishment che loro stessi hanno contribuito a creare e su un ruolo, quello del vice presidente, che Cheney ha sapientemente saputo trasformare da unanimemente considerato poco influente a fondamentale. Ma viene mostrato e commentato anche l’aspetto nascosto della giovinezza di Dick, trovando così terrendo fertile nel giocare sul doppio senso della parola “vice” (che può essere intesa anche come “vizio”).
Il montaggio può sembrare spericolato e sperimentale e questo è dovuto al fatto che il regista è Adam McKay, già autore de La grande scommessa, dallo stile sincopato e dai ritmi serrati, che qui si cimenta con una storia lunga 50 anni.
Dal punto di vista della scelta degli attori, l’incredibile trasformazione di Christian Bale (a proposito della quale lui stesso ha dichiarato “sentivo il mio corpo urlare: non farlo più perché morirai presto!”) e la sua recitazione imperturbabile non sono stati motivi sufficienti a fargli vincere l’Oscar come miglior attore protagonista, ma hanno confermato ancora una volta la sua capacità camaleontica di calarsi in ruoli anche spinosi come il guerrafondaio Cheney.
Non è da meno Sam Rockwell nel ruolo più difficile del film, quello di Bush jr., che interpreta in modo assolutamente fedele.

A cura di Ileana

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